5.3 Loggia di Paolo III
L'affaccio monumentale che si apre a Nord, dominando l'area Vaticana, Prati e Monte Mario, costituiva l'ingresso agli appartamenti privati di Paolo III Farnese (1534-1549) e fu ultimato nel 1543, come attesta l'epigrafe murata nella lunetta centrale della parete interna, recante il nome del castellano Tiberio Crispi che ne seguì i lavori. Definita da cinque arcate sorrette da pilastri (le due estreme, oggi parzialmente tamponate, ospitano finestre rettangolari), la loggia è modulata all'esterno da paraste e arcate in travertino che offrono un bel contrasto cromatico con i mattoni a vista; al di sopra corre un fregio a rilievo con gigli, stemma della famiglia Farnese, cui il papa apparteneva. All'interno, l'ampia volta a botte è decorata da stucchi ed affreschi, opera di Girolamo Siciolante da Sermoneta, che vi lavorò tra la fine del 1543 e l'estate del 1544. A questo artista spetta l'inaugurazione del grande cantiere pittorico farnesiano. Tra il 1545 e il 1547, sotto la guida di Perin del Vaga, Siciolante parteciperà anche alla decorazione della sala Paolina . |