| La carica di Castellano, massima autorità residente in Castel Sant'Angelo e responsabile militare del suo funzionamento, fu al vertice della complessa organizzazione difensiva dello Stato pontificio. Con la costruzione dell'appartamento il prospetto esterno del Castello assunse l'aspetto odierno. Voluto dal castellano Zenobio Savelli (1730-1752) ed edificato su due livelli, si innesta al di sopra e a coronamento della Loggia di Giulio II con una serie di ambienti evidenziati da sei grandi finestre. L'appartamento superiore è costituito da tre ambienti tra loro comunicanti e definiti, da destra a sinistra, "verso San Pietro", "stanzino di mezzo" e "verso Ripetta". Le volte dei due stanzini laterali sono decorate con i simboli della casa Palombara, ovvero del casato Savelli, mentre sulla volta della stanza centrale, di dimensioni maggiori, sono gli stemmi di papa Benedetto XIV Lambertini (1740-1758). Sconosciuto risulta l'autore degli affreschi, molto rovinati. I tre vani erano un tempo collegati a due stanzini di servizio sottostanti, posti ai lati della Loggia, attraverso passaggi interni oggi interrotti. Sopra le sale del Perseo e di Amore e Psiche furono ricavate altre due ampie camere ad uso privato. In totale l'appartamento del duca Savelli costituiva un insieme di sette vani utili. Nelle illustrazioni a stampa e in vecchie foto si nota la presenza, sopra l'appartamento del Castellano, di un orologio incorniciato tra le due finestre centrali, con il grande quadrante bianco scandito dalle ore in numeri romani. Questo, collocato nel 1746 sotto il pontificato di Benedetto XIV, venne purtroppo rimosso e il meccanismo disattivato nel 1934. L'appartamento del Castellano è oggi chiuso al pubblico perché adibito ad ufficio. |