| Giuseppe Cesari, detto Cavalier d'Arpino (Arpino, 1568 - Roma, 1640) Ritratto di Prospero Farinacci 1607 olio su tela, cm 194 x 198 Inv. III/19 Provenienza: asta Pisani, 1905; T. Puccini 1912, acquisto. In uno studio austero un uomo anziano e dal volto grave, ritratto di tre quarti, seduto ad un tavolo coperto da un drappo a motivi floreali tiene aperto un libro. Il suo indice destro ci conduce ad osservare una lettera, indirizzata "all'Ill.re S. re il S. re Fiscale di Roma per Gioseppe d'Arpino". Si tratta della firma dell'artista e della sua dedica al personaggio ritratto, il celebre giureconsulto ed avvocato Prospero Farinacci, passato alla storia per aver difeso Beatrice Cenci in uno dei processi più celebri della sua epoca. Il dipinto rappresenta uno dei rari esempi di ritrattistica del Cavalier D'Arpino giunta fino ad oggi. Lo storico biografo dell'artista, H. Rottgen, data l'opera al 1607, anno in cui il pittore fu coinvolto in un procedimento penale per la detenzione illecita di alcuni archibugi. Il contenzioso si concluse con un accordo in seguito al quale il Cesari fu liberato e si vide restituito il patrimonio confiscato, in cambio della cessione alla Camera Apostolica della sua collezione di dipinti, tra cui figuravano opere di Caravaggio. Il Farinacci, in qualità di procuratore generale fiscale, dovette essere coinvolto nell'affare ed è probabile che il ritratto costituisca un gesto di gratitudine se non addirittura una forma di retribuzione per il servizio reso. |