Luca Signorelli - Madonna col Bambino e santi
Luca Signorelli La pala d'altare, commissionata dalle monache del convento di S. Michelangelo a Cortona e citata nel testamento dell'artista, mostra i caratteri dello stile pienamente maturo di Signorelli. L'artista ebbe una formazione fortemente influenzata da Piero della Francesca, la cui eredità è evidente soprattutto nella compatta brillantezza dei colori e nella costruzione monumentale delle figure. Quest'ultima però, lontana dalla compostezza dello stile del maestro di Borgo San Sepolcro, denota una maggiore attenzione al dato anatomico e si anima generalmente di un forte dinamismo dovuto all'esperienza fiorentina a contatto con artisti come il Pollaiolo. Una sintesi stilistica che susciterà l'interesse del giovane Michelangelo, presente assieme a Signorelli alla corte di Lorenzo il Magnifico. Con il suo stile, che da un lato rievoca una spiritualità austera, ancora medievale, e dall'altro esprime attraverso un plasticismo estremo il desiderio di rompere gli schemi tradizionali della pittura del Quattrocento, Signorelli è un perfetto testimone del periodo di crisi dei valori di fine secolo, come dimostra il suo capolavoro, il ciclo dell'Apocalisse nella Cappella di San Brizio presso il Duomo di Orvieto (1499-1502). Tutto ciò si coglie ancora in quella che forse fu la sua ultima opera, in special modo nella figura della Vergine che, di migliore esecuzione rispetto agli angeli e ai santi che l'affiancano, a fatica si solleva in volo su una nube di cherubini stagliandosi come un gigante in uno spazio completamente occupato dagli astanti. La pala giunse al Museo corredata di una predella, raffigurante Storie del Battista, la cui pertinenza fu messa in dubbio fin dal tempo della donazione. |