| In prossimità del portone d’ingresso ha inizio la Cordonata di Paolo III, che sale alla quota della Marcia ronda e del ponte in ferro, per il quale si accede all’interno della Mole. Fu edificata nel 1545, in sostituzione di una gradinata più antica. Il collegamento originale fu realizzato da Nicolò Lamberti, architetto militare, nell’ambito delle trasformazioni volute da Bonifacio IX per potenziare la struttura difensiva del castello. A tal fine furono completamente sbarrati l’originario ingresso al Mausoleo di Adriano, l’imbocco della Rampa elicoidale e lo sbocco della medesima in alto. Il nuovo accesso alla fortezza fu assicurato attraverso un avancorpo posto al di sopra dell’antica entrata, a circa 15 metri di altezza rispetto al basolato romano. Il passaggio era inoltre controllato a mezzo di un ponte levatoio (oggi sostituito da uno moderno in ferro) comandato all’interno dell’avancorpo. La tecnica muraria utilizzata, visibile in particolare al di sopra e ai lati del tetto dell’avancorpo stesso, rivela frammenti di mattoni, di selce e di pietre, in un conglomerato di calce. Se confrontata con la cortina della parte alta del cilindro, appare piuttosto scadente: in essa si può rintracciare con sicurezza l’ultimo Trecento, quando il Lamberti realizzò l’intervento. Ai piedi della cordonata è posta una palla marmorea sorretta da un pilastro. In origine vi erano impresse tre grandi iniziali intrecciate a monogramma: C.T.P., ovvero Crispo Tiberio Prefetto, castellano durante il pontificato di Paolo III. Lungo la rampa, entro due nicchie, sono collocati il busto Ritratto dell’imperatore Adriano e di un togato, databile alla metà del II d.C. Più in alto si apre un piccolo ambiente, visibile solo dall’esterno, dove il Generale Mariano Borgatti, primo direttore del museo, fece ricostruire una ipotetica Officina dell’Armaiolo del sec. XVI, testimonianza di allestimento di primo Novecento. |