Pellegrino Tibaldi - L'arcangelo Michele rinfodera la spada
Pellegrino Tibaldi (Puria di Valsolda, Como 1527 - Milano 1596) L'arcangelo Michele rinfodera la spada (Sala Paolina) 1545 affresco ritoccato a secco Questo pittore e architetto lombardo, ma di formazione bolognese, approda a Roma forse già nel 1543 distinguendosi al fianco di Daniele da Volterra presso la Cappella Orsini a Trinità dei Monti e, parallelamente, entra nella cerchia di collaboratori di Perin del Vaga attivi alla decorazione della Sala Regia in Vaticano e di Castel Sant'Angelo. Se da Daniele Pellegrino mutuerà uno stile fortemente plastico chiaramente riconducibile all'influenza di Michelangelo, di Perino sposa il raffinato intellettualismo e, già prima della morte di questo, conquista un ruolo di primo piano tra gli esecutori dei suoi cartoni nel cantiere di Castel Sant'Angelo, in particolare nella Sala Paolina e nella Sala di Apollo, per le quali sono noti perfino disegni direttamente di sua mano, a testimonianza di un importante margine di autonomia rispetto al capocantiere. L'arcangelo Michele, protettore del luogo, è qui raffigurato con un ricco manto e una lorica corta mossi dal vento; la figura possente è in forte torsione e sembra slanciarsi con impeto in avanti mentre rinfodera la spada, alludendo così al momento della leggenda medievale che lega il Castello all'apparizione angelica sulla sua sommità e alla conseguente fine della peste. |